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L’hide condiviso e la lamentela 2.0

L’avvento di tutti questi blog, dei social network, degli aggregatori, sta caratterizzando la rete con un overload di informazioni incredibile.
Ovunque ti giri trovi stream di status che si aggiornano in tempo reale, widget con gli ultimi tweet, o con le ultime aggiunte su delicious.com o dell’ultimo feed rss apprezzato su Google reader. Per non parlare dei quiz, i gruppi inutili e i giochini tipo Farmville che infestano il più noto fra tutti i social network, Facebook.

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Art Director, Web Editor, New Media Consultant. Alleva sampietrini, coltiva gatti sul tetto di casa, e beve caffè solo per il gusto di fotografarlo. Ideatrice nonché direttore editoriale di Glypho e Tiragraffi, The Reservoir Blogs, CafeXperiment e Presidente dell'Associazione Culturale Sampietrino.

Comments

  • Pasquale Popolizio
    4 Febbraio 2010

    Ciao Valentina,
    lo pensavo già da qualche tempo, ma ora ne sono ancora più convinto, ci stiamo avvicinando ad un redde rationem sui social “tutto”.
    Il fatto è che ormai non si parte più, purtroppo, da un obiettivo e si sceglie lo strumento adeguato, ma, al contrario, nel Web, se si costruisce uno script, una funzione, un qualsiasi accrocchio, lo si utilizza senza pensare al poi: vediamo che succede…e tutti seguono, e tutti linkano, e così via.

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