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Occupy si rifa il look

Occupy Wall Street, il movimento di contestazione pacifica, nato per denunciare gli abusi del capitalismo finanziario, è stato a lungo ridicolizzato e accusato di essere composto da disoccupati sfaccendati, hipster e senzatetto.
Nonostante le dimostrazioni nella città di New York presso Zuccotti Park e altre 70 città degli Stati Uniti, insieme a Canada, Australia, Regno Unito e Italia, per molti osservatori non riucivano a conquistare la giusta credibilità.

Forse il mantra “content is the king” non è stato più sufficiente, e il movimento ha sentito la necessità di varare un nuovo sito internet chiamato semplicemente Occupy.

 

 

Il sito è pulito, essenziale, facile da navigare, soprattutto in confronto agli altri siti nati più o meno spontaneamente a cavallo del movimento Occupy. Il lavoro dei cofounders/filmmakers David Sauvage e Larry Taubman è messo in evidenza e dà maggior valore al progetto
Il sito è stato lanciato ufficialmente il 2 aprile, e fra i suoi intenti c’è quello di diventare un aggregatore di notizie da parte di tutti i movimenti del mondo, ma anche di produrre news e contenuti originali.

“Era molto chiaro che il movimento Occupy avesse bisogno di un modo con cui parlare con la sua voce, senza doverlo fare attraverso la lente dei media.” ha affermato Taubman in un’intervista al Mother Jones.

E di questo ne eravamo tutti convinti, per questo in molti hanno salutato il nuovo sito come un importante passo avanti del movimento. E purtroppo ciò è ancora la conferma che un buon contenitore è necessario quanto un buon contenuto.
Parlare uniti e con una voce sola non può far altro che amplificare il messaggio, e finalmente il content ridiventa the king.

[ via DailyDot ]

Art Director, Web Editor, New Media Consultant. Alleva sampietrini, coltiva gatti sul tetto di casa, e beve caffè solo per il gusto di fotografarlo. Ideatrice nonché direttore editoriale di Glypho e Tiragraffi, The Reservoir Blogs, CafeXperiment e Presidente dell'Associazione Culturale Sampietrino.

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