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L’idea è al servizio del prodotto: talento e creatività secondo Bernbach

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Bill è un magazine trimestrale dedicato alla pubblicità nato nel 2012. La rivista prende il nome da Bill Bernbach il pubblicitario americano che negli anni 60 ha cambiato l’advertising con la cosiddetta rivoluzione creativa.

In ogni numero di Bill c’è sempre ampio spazio dedicato a scritti, interventi, interviste di Bernbach. Nel numero di Gennaio oltre all’intervista di copertina a Rei Inamoto, fondatore di AKQA, è riportata un’intervista del 1965 a Bernbach di Denis Higgings per Advertising Age.

Durante l’intervista Bernbach parla più volte di talento e creatività, di come non ci sono formule magiche o equazioni da applicare per diventare un buon copy. E parla sopratutto della pertinenza e del contesto di un’idea associata a una campagna. L’idea dovrebbe essere sempre a servizio del prodotto:
[quote]La tua bravura, la tua capacità di provocazione, di immaginazione e di inventiva devono scaturire dalla conoscenza del prodotto.

A parer mio, la cosa peggiore che succede oggi è che si fanno molti giochi di prestigio con la grafica – non è difficile per nessuno trovare delle idee –, è importante però riconoscere quando l’idea è buona. Bisogna avere inventiva, immaginazione, ma c’è bisogno di disciplina. Tutto ciò che viene scritto, tutto ciò che si trova nella pagina, ogni parola, ogni simbolo grafico, ogni segno deve far sì che il messaggio da trasmettere venga rafforzato. Come lei sa, il successo di un lavoro artistico si misura in base alla sua capacità di raggiungere un determinato scopo. Chi lavora in pubblicità senza ammettere che lo scopo finale è la vendita di un determinato prodotto è un impostore.

Inoltre bisogna essere il più possibile semplici rapidi e penetranti: bisogna sempre partire dalla conoscenza del prodotto relazionando questa conoscenza con i bisogni dei consumatori. Non sto dicendo che per avere immaginazione basti guardarsi attorno ed essere interessanti. […] Se le cose non si fanno in questo modo, per prima cosa non si avranno attratto clienti, e successivamente si saranno sprecati molti soldi, qualunque sia stato il messaggio dell’annuncio. Se non ci si collega con il prodotto, si crea un risentimento perché le persone si sentiranno ingannate. (grassetti miei)[/quote]

Art Director, Digital Designer, Docente di web design presso l'Accademia di Belle Arti di Catania. Pratico, parlo e scrivo di web design, grafica, tipografia, comunicazione online. @cirox | Info. Newsletter: Dispenser.Design

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