Il 27 maggio 2014 è scomparso a 83 anni Massimo Vignelli, il più noto graphic designer italiano. Tra i numerosi premi della sua carriera, ha ricevuto la prestigiosa AIGA Medal e due compassi d’oro. I suoi lavori sono nelle collezioni permanenti di musei come il MoMA e il Metropolitan.
Vignelli, milanese, si trasferisce a New York nel 1965 per dare vita allo studio Unimark (insieme anche a Bob Noorda) che in pochi anni diventa uno degli studi più grandi degli USA aprendo sedi in 12 città. Nel ’71, per il troppo marketing, dice, lascia Unimark e fonda la Vignelli Associates, che poi diventa la Vignelli Designs, con la moglie Lella.
La sua fama negli ultimi anni, soprattutto per il grande pubblico italiano, è legata alle polemiche nate dopo la presentazione del logo di Salerno.
A quella presentazione, il 22 novembre 2011, c’ero anch’io. Una presentazione, bella, interessante e stimolante che sintetizza in circa un’ora i suoi 50 anni di carriera.
Parla del suo trasferimento a New York con una frase tipo: «A un certo punto a Milano mi sembrava che i soffitti fossero troppo bassi» e racconta del perché all’inizio alla Unimark tutti indossavano dei camici bianchi, il loro intento era guarire gli americani dalla cattiva grafica.
Vignelli mostra e racconta la genesi della maggior parte dei suoi lavori. Dall’iconico lavoro per la Metropolitana di New York, al logo di American Airlines, da Knoll alle poltrone Frau, dal logo e le shopping bag di Bloomingdales alle etichette per le bottiglie di vino dei Feudi di San Gregorio, dalle brochure del National Park Service (ancora in uso) a vari altri progetti di design e di moda.
Negli ultimi anni Vignelli ha dedicato molto tempo a diffondere il suo pensiero sui principi del design, con la pubblicazione del Canone Vignelli (è possibile scaricare la versione inglese sul suo sito).
Michael Bierut, socio di Pentagram, ha lavorato per un periodo con Vignelli e gli dedica un un bel post che comincia così:
[quote]I learned how to design at design school. But I learned how to be a designer from Massimo Vignelli.[/quote]
Link
Post, link e tweet su Vignelli in poche ore sono stati tantissimi, ne ho raccolti alcuni. Molto bella l’intervista di i-Italy di qualche anno fa.
Segnalo anche il video di Vignelli sul New York Times che legge le lettera che ha ricevuto durante la malattia.
[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=5TFZ3RVhN1s[/youtube]
- Design Observer
- Fastcodesign
- New York Times
- Washington Post
- Wall Street Journal
- The Verge
- Gizmodo
- Corriere della Sera
- Gawker
- La Stampa
- Creative Review
- Frank Chimero
“I would go to the pope and say, ‘Your holiness, the logo is OK, but everything else has to go.’” http://t.co/ptEFEY6l3u
— Michael Bierut (@michaelbierut) May 27, 2014
Moment of silence for Massimo Vignelli. Designers never retire. We just die.
— Jeffrey Zeldman (@zeldman) May 27, 2014
Massimo Vignelli passed away this morning. Let’s celebrate him with his most enduring, lived in, timeless works: http://t.co/WSiKhW32Ng
— Paola Antonelli (@curiousoctopus) May 27, 2014