Con una media di 9 minuti su 10 passati dagli utenti di smartphone navigando all’interno di app, sono queste ultime a farla da padrone nel mobile. Eppure, anche le migliori possono diventare obsolete se non riescono a mantenersi rilevanti e accattivanti e a fare i conti con nuove app o la mancanza di interesse degli utenti.
Yahoo ha realizzato uno studio su un campione di 2.590 mobile user negli Stati Uniti, The App Lifecycle, che esamina i motivi che ci spingono a sostituire un’app e fornisce una serie di suggerimenti utili per garantirne la longevità e il tasso di engagement.
Le app inutilizzate rimangono sullo smartphone meno di una settimana per il 29% degli utenti, da 1 a tre mesi per il 32%, mentre l’11% aspetta 3-6 mesi prima di rimuoverla. E sono le app di news ad essere eliminate per prime (di media dopo 11 settimane che rimangono inutilizzate), seguite dalle app di shopping, search e intrattenimento (12 settimane) e 13 settimane per le app di turismo, gestione e connessione.
Secondo lo studio, le app vengono rimosse semplicemente perché non utilizzate (55%), perché vengono sostituite da una nuova app più utile (53%), perché c’è troppa pubblicità (46%) o per liberare spazio di archiviazione (45%). L’81% degli utenti intervistati dichiara che il passaggio a device con schermo più grande influenza anche la scelta di utilizzare app diverse, soprattutto se di intrattenimento (69%) e news (66%).
Qual è invece il comportamento dell’utente quando decide di scaricare un’app? Attualmente il 61% delle app viene scaricato direttamente dall’app store, in altri casi sono i link delle app adv a suggerire e spingere l’utente al download. Sono soprattutto le app di giochi (44%), per bambini (34% e di lifestyle (33%) ad essere scaricate direttamente dall’app store. La pubblicità on line che include il link per scaricare l’app gioca un ruolo fondamentale determinando il download nel 49% dei casi. L’adv influenza anche un utente su due nel riutilizzare app dormienti che aveva precedentemente scaricato
I fattori che invece funzionano da deterrente per scaricare un’app sono in primis le recensioni negative (39%), insieme al fatto di non avere spazio sufficiente di memoria (36%); seguono poi il costo troppo elevato (36%) e la somiglianza a un’app già in uso (32%).
E’ curioso infine un dato fra i tanti che ci rivela la ricerca: nonostante la vasta offerta di app, secondo il 30% del campione intervistato c’è sempre un’app di cui gli utenti sentono la mancanza e che non è stata ancora sviluppata.
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